venerdì 15 maggio 2020

Lasagna: "L'unione del gruppo ci ha aiutati durante il lockdown"

Il capitano bianconero Kevin Lasagna, in diretta su Zoom, ha risposto alle domande dei numerosi tifosi iscritti a UdineseWorld.
 
Che sensazione avete provato nel riprendere gli allenamenti in campo?
È stato emozionante un'emozione tornare sul campo dopo 45 giorni di stop. È come la prima volta in cui un bambino tocca la palla. Anche se ci siamo visti in pochissimi (non più di quattro alla volta) c’è stato entusiasmo da parte di tutti.
 
Dovesse ripartire il campionato, come sarà l’impatto con le partite?
Sarà sicuramente difficile perché sono già trascorsi tre mesi senza giocare una partita ufficiale, una cosa mai successa nella nostra vita. Solitamente a fine campionato ci fermiamo un mesetto in estate ma comunque c'è modo di andare al campo con gli amici di giocare, ora invece è come ripartire da zero. Cercheremo di prepararci al meglio.
 
Come avete trascorso la quarantena?
È stato un periodo difficile per tutti, chiusi in casa 24 ore al giorno senza poter uscire neanche per una passeggiata. È stato pesante, ma la cosa più importante è la salute e per fortuna nella mia famiglia siamo tutti bene, compresi i parenti che stanno a Mantova. Ci siamo allenati in casa, è stato inusuale ma ho avuto la fortuna di trascorrere 24 ore al giorno con le persone della mia vita (la mia compagna e il mio bimbo) e questo aspetto è stato molto bello. 
 
Che programma di allenamento avete seguito in casa?
Ci sono stati assegnati degli esercizi da eseguire all’orario che preferivamo. Siamo stati dotati di una cyclette, non potendo utilizzare il pallone il lavoro si è focalizzato sulla forza e la resistenza.

In questo periodo ti è mancata l’atmosfera dello spogliatoio?
È stato molto difficile il distacco dai compagni, trascorrendo molto tempo con la squadra si crea un bel legame. Eravamo abituati a trovarci almeno 4-5 ore al giorno, parlando di calcio e non solo. Ma la cosa che è mancata di più è stata ovviamente la possibilità di giocare assieme a loro.

Il tuo rapporto con mister Gotti?
Con lui sento che c’è grande affinità, creatasi già quando copriva il ruolo di vice allenatore. Più in generale sento che c’è un feeling positivo con tutto il gruppo, e questo ci ha aiutato anche durante il lockdown.
 
Ti manca il calore dei tifosi?
Molto. Già l’atmosfera dello stadio vuoto contro la Fiorentina è stata surreale. Purtroppo credo che si andrà avanti ancora per un po' con le porte, ma spero che l’emergenza passi il prima possibile.

La tua partita più emozionante in bianconero?
La vittoria a San Siro contro l’Inter due anni fa. Riuscimmo a superare in trasferta la capolista ancora imbattuta, un’emozione unica.
 
Che ricordo hai della tua prima presenza in Nazionale?
La chiamata in sé fu di fatto una sorpresa, e altrettanto inaspettato è stato il momento in cui il ct Mancini mi fece entrare in campo. Sono momenti che non ti togli dalla testa.
 
I tuoi obiettivi personali con l’Udinese e la Nazionale?
Vorrei puntare alla convocazione per gli Europei rinviati al 2021. Se ci riuscirò o meno dipenderà da quello che sarò in grado di fare con l’Udinese, dove cercherò di fare più gol possibili per aiutare la squadra.
 
Come obiettivo di squadra invece?
Se il campionato riprenderà molti equilibri tra le squadre potrebbero essere cambiati, e poi sarebbero in programma tante partite ravvicinate. I nostri obiettivi possono essere importanti, guardare più in avanti che indietro. Bisognerà essere bravi a raggiungere il top della forma prima degli avversari.

(Foto Getty Images)

www.udinese.it



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